Se il figlio lavora ed è maggiorenne, il fatto che lo stipendio sia basso non rileva per il proseguo del mantenimento, a meno che non venga dimostrata l’impossibilità di ottenere un lavoro più remunerativo.
Nell’ordinanza n. 3769 – 8 febbraio 2023, la Corte di Cassazione si pronuncia sui presupposti in presenza dei quali può essere disposta la revoca dell’assegno di mantenimento in favore del figlio maggiorenne che svolga un’attività lavorativa, anche se percepisce un reddito modesto..
Quando una fattura, un assegno una cambiale, un credito derivante da un contratto, da una scrittura privata o qualsiasi altro atto scritto, non viene spontaneamente saldata dal debitore, il creditore ha a disposizione una procedura rapida per ottenere quanto gli spetta, si può rivolgere al Giudice per ottenere il decreto ingiuntivo. Lo Studio Legale Boscia, assiste il Cliente in tale richiesta e qualora il debitore perseverasse nel mancato pagamento, nella fase di esecuzione successiva, dal precetto, al pignoramento, mobiliare, immobiliare e presso terzi, fino alla fase fallimentare con le istanze di insinuazione al passivo. Molto spesso non è neppure necessario arrivare al decreto ingiuntivo, perché già solo la lettera di messa in mora è sufficiente a far proporre al debitore una soluzione. Lo Studio tutela gli interessi dei clienti, assistendoli in questa fase stragiudiziale con con la redazione di piani di rientro dei debiti, con particolare attenzione alle garanzie offerte dal debitore.
